Ci sono moltissime cose che non sapevo sullo yoga quando ho iniziato a praticare…
Sapevi che è preferibile praticare al mattino presto prima di dedicarsi ai propri impegni, e a stomaco vuoto?
Di solito la normale pratica di uno yogi dura circa un paio d’ore al giorno, ma se si ha poco tempo è possibile ridurre il tempo a un’ora o mezz’ora, o addirittura fare solo le sequenze del saluto al sole se proprio non si riesce a praticare regolarmente.
Ciò che conta è la costanza, praticare tutti i giorni, anche eseguendo varianti di alcune posizioni che non si riescono (ancora) ad eseguire completamente.
Inoltre c’è una logica ben precisa nell’ordine degli asana: ogni postura o gruppo di posture ha un particolare effetto che viene bilanciato e riequilibrato da un’altra postura o gruppo di posture. Ciò è essenziale per accumulare gli effetti benefici degli asana e per proteggere ed equilibrare il corpo durante la pratica, per questo motivo è vivamente sconsigliato saltare gli asana o passare liberamente da una postura all’altra senza seguire la sequenza.
Secondo la tradizione dell’Ashtanga Yoga, non si pratica di sabato. Questo giorno di riposo serve anche per non sviluppare un eccessivo attaccamento alla pratica. Inoltre, non si pratica nei giorni di luna nuova e luna piena per via della qualità e quantità di energia presente in ognuna di queste fasi.
Le donne, inoltre, durante il periodo mestruale non dovrebbero eseguire le posture invertite ed è vivamente consigliata una pausa durante i primi tre giorni del ciclo, o anche più a lungo in caso di ciclo abbondante. Ciò è dovuto al fatto che la pratica dell’Ashtanga Yoga include l’uso dei bandha e la loro azione “crea” nel corpo un’energia che sale verso l’alto. Durante il periodo mestruale è invece importante “creare” un’energia diretta verso il basso per favorire il processo di eliminazione. Quindi occorre riposarsi ed essere consapevoli dei propri ritmi naturali.
Le donne in gravidanza non dovrebbero praticare l’Ashtanga Yoga durante il primo trimestre di gravidanza e per i primi tre mesi successivi al parto, e in ogni caso in questa situazione è sempre meglio chiedere il parere di un esperto.
Una volta terminata la pratica, il rilassamento è molto importante e va sempre fatto. Il rilassamento finale permette al praticante di entrare in uno stato meditativo per calmare il corpo, la mente e ascoltare la sensazione della nostra pratica. Non rilassandosi ci si potrebbe sentire affaticati e irritabili.
A questo link trovi un elenco di consigli e indicazioni per migliorare la qualità della tua pratica.
Spero di aver contribuito ad arricchire un pò la tua conoscenza dell’Ashtanga Yoga, e dello yoga in generale, e che questo post ti sia stato utile. Fammi sapere cosa ne pensi nei commenti!