Indicazioni per una buona pratica di Ashtanga Yoga
Praticare a stomaco vuoto! Aspettare almeno 3 o 4 ore dopo il pasto. Acqua o tisane possono essere prese in piccole quantità prima della pratica, se ne sentite il bisogno. Non bevete mai durante o subito dopo la pratica; aspettate almeno mezz’ora. Se sentite la gola secca, un piccolo sorso d’acqua andrà bene; la saliva è sufficiente per umidificare la gola.
Svuotare l’intestino e la vescica prima della pratica. I saluti al sole, le posture in piedi e le posture invertite miglioreranno il funzionamento dell’intestino. In caso di raffreddore, influenza, indigestione ecc, è consigliato un giorno di digiuno che renderà il corpo più flessibile. Mangiare troppo cibo è un ostacolo per una corretta pratica degli asana.
È consigliato un abbigliamento comodo, elastico e non ingombrante, preferibilmente in fibra naturale e non sintetica che aiuta la traspirazione e l’assorbimento del sudore. Il corpo deve essere libero da collane, orologi, anelli ecc. La pratica si fa a piedi scalzi, le calze possono essere indossate durante il rilassamento.
Preparatevi a sudare abbondantemente. Non abbiate timore di sudare e di sentirvi affaticati, riponete la vostra attenzione sulla respirazione. Con la respirazione e il movimento sorgerà in voi una nuova energia, eliminando in questo modo la stanchezza e rinforzando sia la mente che il corpo.
Non sforzatevi troppo nella postura o nel movimento e non contraete i muscoli che devono essere tonici ma rilassati. Cercate di mantenere il viso rilassato e di non riversare rabbia e frustrazioni sul vostro corpo. Lo Yoga è un’opportunità per lavorare sulle proprie emozioni piuttosto che negarle e proiettarle verso l’esterno.
La consapevolezza del respiro è la base per una corretta pratica degli asana. Durante la pratica si usa la respirazione Ujjay: la gola deve essere rilassata effettuando una leggera chiusura della glottide in modo che l’aria, entrando e uscendo, produrrà un leggero suono. La qualità del respiro nella respirazione Ujjay deve essere dolce, profonda e forte. Una profonda espirazione finirà al di sotto dell’ombelico, una profonda inspirazione espanderà la schiena, la zona lombare e il torace intorno al diaframma, riempiendo la zona del cuore.
Lo sguardo, Drishti, è importante nella corretta pratica dell’Ashtanga Yoga. In ogni postura e durante ogni movimento che intercorre tra una postura e l’altra c’è uno specifico punto dove guardare. Se non riuscite ad utilizzare il giusto Drishti, focalizzate lo sguardo nella direzione dell’allungamento o della torsione rimanendo comunque concentrati. Lo sguardo aiuta a trovare l’equilibrio e dopo qualche anno di pratica dona un effetto rilassante al corpo e alla mente. In ogni caso, l’approccio con il drishti deve essere graduale perché specialmente all’inizio, richiede un certo sforzo che può causare l’insorgere di mal di testa.
Ricordatevi di utilizzare sempre durante la pratica i Bandha, le chiusure-blocchi interni: Mula Bandha, la contrazione che si estende dallo sfintere anale alla zona urogenitale; Uddyana Bandha, la contrazione della zona posta tre dita sotto l’ombelico.
I movimenti tra le posture sono molto importanti e fanno parte della pratica in quanto complementi del sistema del Vinyasa insieme agli asana; come si entra e si esce dalle posture è parte integrante della forma. Nel Vinyasa l’inspirazione e l’espirazione sono sempre sincronizzati ad un movimento ben preciso della sequenza. Il respiro è il cuore di questa disciplina yogica e collega un asana all’altro in un ordine ben prestabilito.
C’è una logica nell’ordine degli asana. Ogni postura o gruppo di posture ha un particolare effetto che viene bilanciato e riequilibrato da un’altra postura o gruppo di posture. Ciò è essenziale per accumulare gli effetti benefici degli asana e per proteggere ed equilibrare il corpo durante la pratica. Per questo motivo è vivamente sconsigliato saltare gli asana o passare liberamente da una postura all’altra senza seguire la sequenza. Seguendo il corretto Vinyasa si avrà un progresso nella pratica molto veloce.
Alla fine della pratica il rilassamento è molto importante e va sempre fatto. Il rilassamento finale permette al praticante di entrare in uno stato meditativo per calmare il corpo, la mente e ascoltare la sensazione della nostra pratica. È buona norma coprirsi perché riporta il corpo ad uno stato di normalità dopo un intenso lavoro che ne ha provocato un forte riscaldamento. Non rilassandosi ci si potrebbe sentire affaticati e irritabili.
La pratica andrebbe fatta tutti i giorni, ma talvolta per arrivare a questa continuità è richiesto del tempo che varia a seconda della persona e che serve per abituare il corpo e la mente a questa disciplina. Nel caso di una pratica quotidiana, durante la settimana c’è sempre un giorno di riposo e secondo la tradizione vengono rispettati i giorni di Luna Nuova e Luna Piena in cui non si pratica.
Le donne durante il periodo mestruale non dovrebbero eseguire le posture invertite e nel caso in cui vi sia una pratica quotidiana è vivamente consigliata una pausa nei primi giorni del ciclo.