Praticare yoga non significa solo eseguire correttamente delle posizioni, saperne fare tante, o saper fare le inversioni o tutte quelle pose acrobatiche e difficili.
Misurarsi in base a quante posizioni si riescono a fare o lasciare che il proprio umore sia condizionato dalla riuscita di una determinata posizione è quanto di più sbagliato si possa fare in questo percorso, perché ci fa rimanere intrappolati nel materialismo della vita quotidiana e ci fa perdere di vista il vero obbiettivo dello yoga.
È molto difficile distaccarsi da questa visione, e lo so bene perché anche io mi sento frustrata quando una posizione non mi riesce come vorrei… quello che conta nello yoga, quello che è davvero YOGA, è il percorso, il viaggio al di là delle posizioni stesse. Ciò che conta davvero spiritualmente, per la propria persona, non è riuscire a fare un’inversione tenendosi sulle braccia, ma è cosa succede dentro di te mentre la fai, o mentre ti impegni per poter arrivare un giorno a farla.
Lo yoga è un percorso spirituale che ci valorizza in base al proprio stato di esistenza materiale.
È imparare come essere una buona persona e avere una buona giornata a prescindere dalla riuscita o dal fallimento delle posizioni durante la propria pratica quotidiana.
Per liberarsi dall’impulso materialista dell’inseguimento delle posizioni, occorre che la mente diventi calma in modo da potersi focalizzare all’interno del proprio spazio interiore e scoprire il vero sé che si cela dentro di noi.
La scelta tra spirituale e materiale è una battaglia epica che si manifesta ogni giorno nel cuore dello yogi. Questa battaglia viene anche narrata nella Bhagavad Gita.
La calma, la quiete della mente, è il percorso verso l’ascolto e la consapevolezza interiore. È la qualità essenziale per l’aspirante yogi.
Lo yoga può essere definito come un percorso discendente verso l’interno, verso il vero sé che si trova dentro, in profondità. Reindirizzare gli organi dei cinque sensi dal mondo esterno verso i regni interiori è il primo passo per sperimentare la calma della mente.
Possiamo paragonare la mente ad un esteso oceano di consapevolezza: quello che si vede sulla superficie è solo l’inizio, il vero potere dell’oceano viene rivelato nelle sue profondità, solo quando le acque raggiungono un punto di calma allora è possibile guardare più in profondità. Dopo un lungo periodo di calma probabilmente sarà possibile vedere fino al fondo dell’oceano.
Allo stesso modo la calma della mente è il punto di accesso alla diretta percezione del vero sé interiore.
È questo a cui bisogna puntare durante la pratica dello yoga.
Negli Yoga Sutra, Patanjali afferma che lo yoga è calmare la mente. La normale attività della vita quotidiana stimola la mente e porta la nostra attenzione al di fuori, verso il mondo esterno. Ogni volta che interagiamo con il mondo, delle onde chiamate Vritti si ripercuotono sulla superficie dell’oceano della mente.
Una vritti è come un’onda, un vortice, che disturba e disgrega la calma della mente e può diventare parte del nostro abituale ed inconscio comportamento se non siamo sufficientemente consapevoli da interromperlo. Più vritti significa più emozioni e pensieri, simpatie e antipatie, che ostruiscono il naturale stato di chiarezza della mente.
Più veniamo attirati nel ciclo di azioni e reazioni basate sul mondo esterno, più le onde e le tempeste di emozioni si abbatteranno sul mare della nostra consapevolezza, della nostra calma, impedendoci di vedere in profondità.
L’alternativa a questi vortici è lo stato di calma, o nirodah. Reindirizzando la mente all’esperienza interiore diventiamo capaci di calmare le acque della mente e di percepire la profondità del sé interiore. La mente allenata, abile nello stato di nirodah, riconosce la vera natura del sé interiore ed è stabile nel fronteggiare qualsiasi difficoltà che può presentarsi durante il viaggio nell’oceano della vita.
Improvvisamente si realizza che non si è il proprio corpo, i propri pensieri, il proprio lavoro, o la propria casa. Si vede se stessi attraverso gli occhi dello spirito, la calma è il punto di accesso a questo mondo interiore.
Lo yoga è uno strumento che insegna come scavare in profondità per intravedere l’eterno, uno strumento che fornisce la forza per affrontare le proprie emozioni profondamente radicate e sentire la propria strada fino alla profonda risoluzione e accettazione che è la calma.
Cos’è per te lo yoga e cosa ti ha spinto ad avvicinarti a questa pratica? Fammelo sapere nei commenti!